Qual è il segreto degli uomini che vivono di un’”idea unica”? E come il gioco degli scacchi può diventare una vera e propria ossessione? Nelle pagine del suo ultimo racconto lungo, Novella degli scacchi, Stefan Zweig affronta il tema della passione per il gioco degli scacchi. L’interesse per le mosse di cavalli, alfieri e regine diventa mania e accende antagonismi categorici, addirittura odio. Il protagonista avrebbe sofferto di una “intossicazione da scacchi”, racconta Zweig. Ma cosa gli è accaduto? Come fa a dare del filo da torcere al campione del mondo Mirko Czentovič? Novella degli scacchi racconta dei rivolgimenti storici in Europa tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta, di follia e responsabilità, di arroganza e gentilezza.
Trama del racconto
A bordo di un piroscafo che viaggia da New York a Buenos Aires c’è Mirko Czentovič, campione di scacchi, anche noto per la sua ignoranza. Il narratore ne è incuriosito, vorrebbe trovare il senso della “monomania” che contrasta con la mancanza di cultura e l’incapacità di esprimersi correttamente. Ma Czentovič si dimostra inavvicinabile. Il narratore non demorde e sfoggia scacchiera e pedoni per attirare la sua attenzione. Grazie all’arroganza di un ricco industriale, riesce a coinvolgerlo in uno scontro scacchistico particolare: tutti i passeggeri insieme affrontano il campione del mondo. È solo grazie all’intervento del dottor B. che la rivincita finisce con una patta. Come può questo signore sconosciuto essere tanto abile sulla scacchiera?
L’ambientazione
La vicenda è ambientata su un piroscafo, ma il dottor B. catapulta lettori e lettrici nella Vienna occupata dai nazisti con il racconto delle vicissitudini che lo hanno reso abilissimo nel gioco degli scacchi. Ma si potrebbe affermare che in un certo senso siano tre i luoghi in cui si svolge la storia del racconto di Stefan Zweig, Novella degli scacchi: la coperta del piroscafo, una stanza d’albergo dell’hotel Metropol divenuto sede della Gestapo dopo l’Anschluss nel 1938, e la scacchiera, fisica o immaginata.
Lo stile di Zweig nella Novella degli scacchi
La storia è raccontata in prima persona da uno dei passeggeri a bordo del piroscafo. Ma la narrazione fa da cornice alle vicissitudini del dottor B. che a sua volta racconta in prima persona al narratore. Lo stile è scorrevole e coinvolgente. In poche pagine, Zweig riesce a tratteggiare abilmente la psicologia dei personaggi e ad accendere il contrasto tra il clima quasi vacanziero a bordo del piroscafo e l’atmosfera angosciante delle vicende raccontate dal dottor B.
Novella degli scacchi: commento
Nella stesura di La variante di Lüneburg, Paolo Maurensig si è ispirato al racconto lungo che Stefan Zweig dedicò agli scacchi. Ne riprende, infatti, il tema dell’ossessione totalizzante e il tema della responsabilità. Anche i fatti storici che fanno da sfondo sono gli stessi: Zweig tratta dell’Anschluss e della prigionia di chi serviva la precedente amministrazione austriaca, Maurensig del lager di Bergen Belsen, in Germania, nella bassa Sassonia. L’orizzonte temporale su cui si stagliano le vicende dei protagonisti è quello delle persecuzioni naziste e della seconda guerra mondiale.
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