Coral Glynn di Peter Cameron

Che cos’è l’amore se non volere che l’altro sia vivo?
p. 211

Coral Glynn di Peter Cameron è uscito nel 2012 negli Stati Uniti e in Italia. Dobbiamo l’edizione nostrana ad Adelphi nella traduzione di Giuseppina Oneto. Non è il primo romanzo di Cameron che attraversa l’Oceano e finisce tra le mani dei lettori della penisola. Sono io che per la prima volta mi imbatto in una delle sue opere, con sgomento e piacere allo stesso tempo. Infatti, Coral Glynn smuove qualcosa dentro. Difficile dire quale sia il tasto, la leva, che si azionano dolorosamente durante la lettura. Di sicuro, i personaggi del libro hanno un fascino magnetico, ipnotizzante, e il loro baricentro è Coral, la protagonista.

 

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Coral Glynn: trama

È il 1950. Coral Glynn arriva a Villa Hart, un palazzo austero nella campagna di Harrington, nel Leicestershire. Il paesaggio è tutto pioggia, nubi e pantano. Coral è un’infermiera ed è stata assunta per assistere l’anziana e malata madre del maggiore Hart, reduce di guerra che ha riportato gravi lesioni a una gamba. Fa fronte a tutte le incombenze casalinghe Mrs Prence, una donna non giovane e diffidente. Mrs Hart muore improvvisamente, mentre Coral sta passeggiando nel bosco. Il destino della protagonista sembra ripiombare nell’incertezza, ma una proposta inaspettata cambia tutto.

Coral Glynn è un romanzo dallo stile tagliente

Forse la forza del romanzo Coral Glynn di Peter Cameron risiede soprattutto nello stile. Le parole sono a tratti accette, a tratti scalpelli. Lavorano di precisione. Intagliano forme morbide, o più spesso separano netti confini. I dialoghi incalzanti, dalle battute brevi, laconiche, sembrano dischiudere un mondo sotterraneo, interiorità sepolte che possono manifestarsi solo in vaghi accenni inconsapevoli. La sintesi evoca universi complessi, psicologie segnate da un passato faticoso, che non ha risparmiato insidie.

Un’atmosfera tutta inglese

Peter Cameron è uno scrittore americano, nato nel New Jersey il 29 novembre del 1959. Ma Coral Glynn è un libro dall’atmosfera profondamente inglese. Nelle sue pagine si sente l’umidità della primavera britannica, pesa l’odore della pioggia, compare il bianco sfumato di grigio dei cieli freddi. Intorno a Villa Hart si dispiega la campagna e cresce misterioso il bosco, chiamato nel romanzo “Foresta Verde”. La casa è grande, silenziosa e isolata. Viene descritta come un “mausoleo”, dove nel tardo pomeriggio un gentiluomo come il maggiore Hart beve un brandy insieme con Coral.

Se quando vai in libreria ti prende l’indecisione, perché vorresti portarti a casa tutto, scopri qui come scegliere un libro da leggere.

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